Secondo i medici, esistono alcuni momenti durante il volo in cui sarebbe meglio non dormire: il motivo sottovalutato.
Viaggiare in aereo, per quanto sia solo una tranche, è anch’essa parte stessa del viaggio e va vissuta nel migliore dei modi. C’è chi nutre un certo terrore per i voli e chi ne approfitta per godersi del meritato riposo. Ad ogni modo, la salute – nonché la tranquillità – vanno al primo posto e schiacciare un pisolino ad alta quota non rappresenta alcun problema; anzi, garantisce un buon riposo prima dell’atterraggio. Eppure, ci sono momenti in cui non si dovrebbe dormire in aereo proprio per preservare la nostra salute.
![Cosa rischi se dormi in aereo](https://www.fondazionefegato.it/wp-content/uploads/2024/05/Dormire-aereo-allerta-fondzionefegato.it-28052024.jpg)
Anche se in questo momento il primo pensiero che potrebbe venire in mente è il caso in cui si presenti una turbolenza, ma no, la questione è ben diversa e decisamente meno catastrofica. Ma partiamo proprio dal sonno.
Durante il periodo di riposo, il nostro corpo è in modalità ‘risparmio energetico’: continua a funzionare, ma non siamo in grado di captare alcuni segnali di allarme. Il momento, o meglio, i momenti in cui dobbiamo essere attivi sono due: durante l’atterraggio e il decollo. Il motivo è più importante di quanto possiamo immaginare.
Perché non bisogna dormire in aereo durante decollo e atterraggio
Si tratta di un momento indubbiamente delicato, penseremo, ma per il pilota che attua le manovre. Per quanto si tenda a sottovalutare queste manovre dal punto di vista di un passeggero, a soffrire di questo sbalzo di temperatura è anche il nostro corpo. Dormire durante il decollo e l’atterraggio può causare fastidi alle orecchie, che vanno dalla sensazione di orecchie tappate alle otiti, e nei casi peggiori, alla perforazione del timpano.
![Non bisogna dormire in aereo durante il decollo e l'atterraggio](https://www.fondazionefegato.it/wp-content/uploads/2024/05/Dolore-orecchie-aereo-fondazionefegato.it-28052024-1.jpg)
Questo è dovuto ai repentini cambiamenti della pressione atmosferica. È quindi importante restare svegli in queste fasi per attuare semplici tecniche che aiutano a mantenere sotto controllo la pressione interna dell’orecchio. Deglutire o soffiare il naso, per esempio, può fare la differenza. Così come sbadigliare, masticare una gomma ed eseguire la manovra di Valsalva, ossia soffiare delicatamente nel naso tenendolo chiuso. Per i bambini piccoli, un ciuccio, un biberon o il seno (per quelli allattati naturalmente) è la soluzione ideale per evitare problemi ad un apparato uditivo ben più fragile del nostro.
In caso di raffreddore, allergia o sinusite, queste precauzioni sono ancora più importanti. Basti pensare ai viaggi estivi, spesso portatori di otiti da piscina. A tal proposito, utilizzare tappi auricolari o spray al cortisone può essere utile, ma per queste precauzioni è consigliabile chiedere al medico prima di volare.
Ovviamente, una volta che il volo è assestato, anche il nostro corpo sarà in condizioni ideali per un rigenerante riposo che, ribadiamo, è sempre un toccasana per la salute.