Epatocarcinoma

È il principale tumore maligno del fegato, in termini epidemiologici. Può presentarsi come massa singola o multipla. Nei casi più gravi i noduli tumorali invadono completamente la sede epatica e in questi casi viene definito come massivo.

La diagnosi di epatocarcinoma deve essere effettuata attraverso esami di tipo radiologico. Normalmente la prima indagine in grado di insospettire il medico è quella ecografica, che consente l’individuazione di uno o più noduli all’interno del parenchima epatico. In caso di lesioni sospette l’uso di liquido di contrasto consente di migliorare la capacità diagnostica dell’ecografia.

TAC
Quando eseguita con metodica multifasica (con mezzo di contrasto) resta comunque l’esame di elezione, in grado di dare un profilo completo della massa tumorale, della sua posizione e della sua vascolarizzazione all’interno del fegato stesso.

Risonanza magnetica
Le nuove metodiche con contrasto si sono rivelate sostanzialmente di efficacia analoga alla TAC per la visione delle lesioni epatiche.

Angiografia
Consente di effettuare la diagnosi e al tempo stesso, se indicata, praticare una terapia loco-regionale specifica.

Agli esami strumentali è spesso utile far seguire una biopsia necessaria a valutare il tipo di tumore, il suo grado di aggressività e di conseguenza la terapia più adatta per combatterlo con la maggiore efficacia possibile.

Gli esami del sangue non sono particolarmente indicativi da un punto di vista diagnostico, anche se si esegue sempre come routine il controllo del dosaggio dell’AFP, una proteina che può avere funzione di marker tumorale nei pazienti a rischio.

Terapie dell’epatocarcinoma

Vi sono più strategie di cura per il tumore epatico primitivo. La scelta di cura è condizionata oltre che dalle caratteristiche del tumore stesso (dimensioni, numero dei noduli, sede), dallo stato di salute del fegato, dalla presenza o meno di cirrosi e di segni di ipertensione portale o altre complicanze, come pure dalle condizioni di salute generali del paziente e dalla presenza di comorbidità.

Dal momento che il tumore insorge quasi sempre su fegato con cirrosi, l’approccio chirurgico radicale è limitato a pochi e selezionati casi. Più frequentemente è possibile ricorrere a terapie ablative locoregionali (radiofrequenza, termoablazione con microonde, alcolizzazione) o all”iniezione di sostanze chemioterapie per via arteriosa. Efficaci solo in un sottogruppo di pazienti e gravate da importanti effetti collaterali sono le terapie mediche.  In casi selezionati è possibile ricorrere al trapianto epatico.

Data la complessità di gestione del problema clinico, si consiglia di fare riferimento a strutture specializzate.

Da sapere

Se hai l’epatite A:

  • evita l’assunzione di alcol
  • non prendere farmaci o supplementi erboristici senza aver consultato il tuo medico curante