Colangiocarcinoma

Il colangiocarcinoma è un tumore maligno che non interessa direttamente il fegato ma le vie biliari.

In termini percentuali ha una incidenza del 20% rispetto al totale dei tumori primari del fegato e si tratta di una patologia piuttosto rara, che colpisce in media 1,5 soggetti ogni 100 mila abitanti.

Ci sono delle cause predisponenti a questa malattia, che sono state individuate nella malformazione delle vie biliari o nella ostruzione delle stesse, situazione che porta ad un ristagno delle secrezioni con conseguente infiammazione cronica delle medesime vie e possibile degenerazione della struttura.

Il colangiocarcinoma inoltre può sorgere in seguito a cirrosi sia di tipo infettivo che tossico. Gli esami per effettuare una diagnosi di colangiocarcinoma sono gli stessi che si eseguono per l’epatocarcinoma.

TAC
Quando eseguita con metodica multifasica (con mezzo di contrasto) resta comunque l’esame di elezione, in grado di dare un profilo completo della massa tumorale, della sua posizione e della sua vascolarizzazione all’interno del fegato stesso.

Risonanza magnetica
Le nuove metodiche con contrasto si sono rivelate sostanzialmente di efficacia analoga alla TAC per la visione delle lesioni epatiche.

Angiografia
Consente di effettuare la diagnosi e al tempo stesso, se indicata, praticare una terapia loco-regionale specifica.

Agli esami strumentali è spesso utile far seguire una biopsia necessaria a valutare il tipo di tumore, il suo grado di aggressività e di conseguenza la terapia più adatta per combatterlo con la maggiore efficacia possibile.

Gli esami del sangue non sono particolarmente indicativi da un punto di vista diagnostico, anche se l’alterazione di alcuni marcatori tumorali nel sangue quali il Ca19-9 e CEA possono contribuire a formulare la diagnosi.

Terapie del colangiocarcinoma

Le terapie sono sia di tipo chirurgico che non invasivo. Si tratta comunque di un tumore non semplice da trattare perché la sua resezione è spesso complicata dal fatto che congiuntamente all’ostruzione del tumore va anche ricostruita la continuità biliodigestiva, cioè la continuità d’organo del tratto digerente.

Essendo questi interventi altamente demolitivi, e questa circostanza è specificamente richiesta per eliminare al massimo il rischio di lasciare cellule tumorali attive, le complicazioni post operatorie sono un dazio obbligato da pagare.

L’utilizzo di radioterapie chemioterapie non ha ancora dimostrato una efficacia terapeutica accertata, anche se vengono comunque utilizzate per ridurre la massa tumorale e quindi anche l’invasività dell’intervento.

Da sapere

Se hai l’epatite A:

  • evita l’assunzione di alcol
  • non prendere farmaci o supplementi erboristici senza aver consultato il tuo medico curante