LIBRO BIANCO
Risoluzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità “OMS 63.18 del 19 Maggio 2010”
L’Organizzazione Mondiale della Sanità il 19 Maggio 2010 ha riconosciuto per la prima volta l’epatite virale come un problema sanitario di impatto globale e ha approvato la prima risoluzione sull’epatite, al fine di creare un forte sistema di collaborazione tra gli Stati nella lotta a questa priorità sanitaria.
La FIRE Onlus con l’A.I.S.F. intraprendono una serie di iniziative tra cui la stesura del:
Libro Bianco “Proposta per un piano nazionale per il controllo delle malattie epatiche – definizione ambiti e possibili interventi”
Il Libro Bianco è stato votato tra le eccellenze e premiato da Public Affairs Award il 5 Luglio 2011 presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica Italiana
Gli spunti alla base delle osservazioni proposte nel documento sono stati:
- L’Organizzazione Mondiale della Sanità il 19 Maggio 2010 ha riconosciuto per la prima volta l’epatite virale come un problema sanitario di impatto globale e ha approvato la prima risoluzione sull’epatite, al fine di creare un forte sistema di collaborazione tra gli Stati nella lotta a questa priorità sanitaria.
- il TECHNICAL REPORT Hepatitis B and C in the EU neighbourhood: prevalence, burden of disease and screening policies September 2010 riporta che l’Italia è il paese europeo con il maggior numero di soggetti HCV positivi e detiene il triste primato di mortalità in Europa per tumore primitivo del fegato (HCC).
- la mortalità e la morbilità dovute alle malattie epatiche sono ampiamente prevenibili;
- una strategia efficace di prevenzione o di trattamento è disponibile per le tre principali cause di malattia epatica (l’alcool, le epatiti virali e l’obesità) e, se applicata, potrebbe determinare una significativa riduzione dell’incidenza di cirrosi ed epatocarcinoma e di mortalità correlata;
- l’implementazione di una strategia di prevenzione, diagnosi precoce e trattamento efficace delle malattie epatiche richiede necessariamente il coinvolgimento dei medici di medicina generale;
- la gestione secondaria delle malattie epatiche è attualmente poco organizzata e i servizi ad esse dedicati potrebbero essere notevolmente migliorati con una spesa relativamente contenuta.
Obiettivi del documento:
- stimolare il Ministero della salute ad adottare le strategie finalizzate a migliorare gli outcome delle epatopatie in Italia inserendo le malattie di fegato nel piano sanitario nazionale della prevenzione e nei programmi del CCM con finalità di prevenzione oncologica al fine di affrontare e prevenire lo sviluppo delle tre principali cause di epatopatia.
- porre i presupposti per ottenere un risparmio di fondi e il miglioramento della salute pubblica attraverso l’elevata qualità dei servizi che si occupano di malattie epatiche;
- definire i rapporti di sostenibilità tra le terapie erogate in epatologia e gli indicatori di outcome appropriati
- evidenziare la necessità strategica di un epatologo adeguatamente formato in ogni struttura ospedaliera e stabilire un progetto di formazione per l’epatologo clinico al fine di migliorare gli outcome.